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lunedì 25 giugno 2012

Una borsetta patch in miniatura



Ho fatto una borsettina in miniatura... mi sono divertita a farla e la trovo tenerissima! L'originale era un po' diverso... per quale progetto servirà? Se avete riconosciuto la terza foto... già lo sapete!

lunedì 6 febbraio 2012

Prove tecniche con la lana





Nle libro di Yoko Saito c'è un quilt tutto di lana (il libro è fantastico anche per questo: nell'uso delle tecniche non è per niente ripetitivo) e ho notato che nell'elenco del materiale non c'era fliselina. Ho allora chiesto a mia madre se dipendesse dal fatto che la lana non si sfilaccia (l'appliquè è a punto festone) e lei mi ha detto che no, anzi! Si sfilaccia eccome. Le scuole di ricamo di una volta, ha aggiunto, facevano fare prima il sopraggitto e poi il festone. Interminabile... e non mi sembrava che fosse questo il caso. Chiedi a destra, indaga a sinistra... ho scoperto qualcosa! Non si sfilaccia se è infeltrita e si può infeltrire qualsiasi lana si possieda... così ho subito sperimentato. Funziona!

Kaye Moore, una quilter specializzata in appliquè di lana, dice che, se la trama è rada, non c'è infeltrimento che tenga. Alcune quilter usano la fliselina biadesiva, ma lei non ama questo sistema e usa la fliselina da vestiti, quella che incolla da un solo lato, incollandola sul retro del pezzo da applicare e poi applicando questo a semplice punto festone. Ecco l'articolo: http://www.allaboutapplique.net/2008/01/01/wool-applique/

Anche Carla di http://letrestelle.blogspot.com/ mi ha aiutato, dicendomi che si usa una sorta di lana cotta (in francese "lanage"), più morbido del feltro ma che come il feltro non si sfilaccia. Ne ha trovata però poca, per esempio da Point de marque; l'ha trovata su Etsy... qualcuno sa se in Italia c'è possibilità di trovarla, in qualche negozio? E le lane tipo quelle di Yoko Saito, con lo spigato per esempio?

Vi posto le foto dei miei esperimenti...

domenica 5 febbraio 2012

Primi esperimenti con il wok









L'altra sera abbiamo finalmente inaugurato il wok in ghisa arrivato per Natale! La cineseria che ho tentato è stata questa: ho fatto saltare nel wok cipolle e carote (queste ultime tagliate a listarelle sottili), piselli e i peperoni che avevo già cotto nel forno, cuori di palma (questi ultimi stonavano, però, nel gusto finale). Poi ho aggiunto pollo tagliato a listarelle e facendo spazio al centro l'ho cotto bene. Ho lessato gli spaghetti di soia e li ho aggiunti, mescolando e facendo saltare ancora un attimo. Nel frattempo a parte avevo preparato una salsia facendo sfumare il vino bianco con la soia e addensandolo con un po' di maiezena. Ne ho aggiunto un po' al composto e poi ho messo in tavola il resto della salsa. Ragazzi, che buonoooooooooo! Peccato che a mio marito non sia piaciuto, così sono costretta ad abbandonare le cineserie con spaghetti di soia... almeno finchè non mi arrivano a cena i prossimi ospiti malcapitati! Argh! Argh! Argh! Chi ama le cineserie mi capisce... :(
NOTE I piselli e i peperoni si sono sfaldati. Meglio mettere all'ultimo le verdure più molli...

venerdì 27 gennaio 2012

Rosellina e abbinamenti stoffine






Un paio di foto degli ultimi giorni. Ho voluto provare a fare delle roselline. Avevo dei ritagli di stoffa marrone, tenuti da quando a fine estate mi sono cucita il mio top. Li avevo tenuti apposta! Che cariiiine! Sì, decidamente ne voglio fare altre. Ma... con che destinazione? Fermatende? Su borsette? Vedremo... Sono molto diverse. Una è piena, grossina, persino lunga. L'altra richiede meno stoffa, ricorda più altri fiori che le rose, ma ha un suo fascino... non so decidermi.
Poi ho fatto un salto in una delle mie tane: ero bloccata sia col baby quilt (mi mancava il sashing bianco), sia con le coperte Ikea (mi mancava la fliselina per le foglie). Così ho visto anche una stoffina che mi ha colpito il cuore... sfondo tortora, fiorellini rosa-tangerine. E a casa avevo i rimasugli di quello stesso rosa e arancione... detto fatto, ho preso l'abbinamento. Ed è affascinante! Ora resta da deciderci che cosa farne...

domenica 26 giugno 2011

Una borsa con manici in gros-grain






















Ho finito la borsa! Per fare i manici ho comperato del gros-grain rosso e ci ho cucito sopra uno sbieco della stessa stoffa della borsa... non credevo che venisse così bene! E' perfetto anche per cinture e chissà per quante altre cose! Poi ho fatto l'interno, alternando due stoffe (l'effetto mi piace molto!). Infine ho preparato il binding per rifinire il bordo... Ed ora è appesa all'ingresso, in bella mostra! Cucio sempre per gli altri... aver fatto finalmentequalcosa per noi e per la casetta mi rimette di buon umore! :))

domenica 23 gennaio 2011

Esperimenti con la pietra di fiume
















Un giorno delle vacanze di Natale mio padre è salito ad affilarci l'affettatrice e, già che c'era, ha affilato altre lame che non tagliavano più bene, come quelle delle pattade (non posso farne a meno, in cucina!). Per farlo ha usato delle pietre di fiume che mio nonno aveva colto dal greto di qualche corso e mi ha insegnato come si fa. Già che c'eravamo, ho provato a fargli affilare la lama rotonda del cutter, che ormai non tagliava più nulla. Ci abbiamo provato con un'altra pietra di fiume che avevo io in casa, ma l'esperimento non è riuscito granchè, al contrario delle lame dritte...

giovedì 20 gennaio 2011

Acquerello: prove tecniche





























Mi sto dedicando molto poco ad acquerello e calligrafia: pur dedicando ogni momento libero da lavoro o faccende domestiche ai miei hobby creativi, ne ho troppi per riuscire a essere veramente assidua. Però in questa settimana sono riuscita a leggere un po' del nuovo libro di acquerello, che nella prima parte presenta tecniche diverse. Alcune mi hanno stupito! Le ho volute subito provare e questo è il risultato. In certi casi le ho trovate ovvie e geniali al tempo stesso e mi sono chiesta come mai non mi fossero venute in mente anche in automatico. Per esempio l'idea di fare le venature delle foglie togliendo il colore col pennellino pulito, appena umido, passando e ripassando più volte... si pensa che il pennello serva solo per stendere il colore, e invece nell'acquerello può anche toglierlo!

domenica 16 gennaio 2011

Esperimenti con le lettere
















Durante le vacanze ho fatto un esperimento. Con la biadesiva ho incollato del cotone americano sul feltro, poi l'ho ritagliato in forma di lettere e ho fatto dei microtagli in cima alle lettere, infilandole poi lungo un cordoncino. Quando è stato il momento di impachettare il regalo per la mia amica, poi, ho usato il cordoncino come chiudipacco! Sto meditando di farle in grande con scritto Auguri o Buon compleanno...
P.S. Jenny of Elefantz ha pubblicato il post con il pattern free del primo ringraziamento da appendere... è tenerissimo! Andate a vedere e, se volete, partecipate... siete ancora in tempo! Per saperne di più, cliccate il bottone Give Thanks in alto a destra, qui nel mio blog! Per il pattern appena postato: http://www.elefantz.com/2011/01/sometimes-its-not-about-starting-on.html

lunedì 3 gennaio 2011

Tutorial - Le basi dell'appliquè

Ciao a tutte! Come vi ho promesso, ho preparato il tutorial sull'appliquè, spiegando un altro paio di punti. Ho cercato di mettere a confronto tecniche simili, naturalmente per quell'esperienza che posso averne avuta io... Ecco come si presentava il mio ricamino Hug 'n kisses dopo averlo ricamato a punto indietro mentre ero in Toscana:
Ora prendiamo la carta biadesiva (si tratta di una fliselina che ha la colla da entrambi i lati). Io uso la Heat 'n Bond Lite, cioè una biadesiva fatta apposta per essere ricamata (sewable); ne esiste una versione strong che non richiede rifiniture, ma è difficilissima da ricamare, in caso fosse necessario come per il nostro appliquè, perchè durissima.
Ora appoggiamo la carta sul disegno e ricopiamolo con una matita normale... questo naturalmente _solo_ se il disegno è simmetrico; se non lo è, bisognerà prima disegnare su carta velina e poi, ribaltando la carta velina al vetro, passarla sulla carta biadesiva (io prima l'ho fatto senza ribaltare, perchè in effetti la ciliegia è simmetrica, ma poi l'ho rifatto per mostrare nel tutorial la situazione in cui si rende necessario il ribaltamento). .

















Ora ritagliamo il disegno, lasciando un po' di margine, appoggiamolo sul retro del tessuto e stiriamo (attenzione! Il ferro non deve essere troppo caldo, o la colla non attaccherà!).




Lasciamo raffreddare qualche secondo e poi ritagliamo lungo i bordi. Dopo avere tolto la protezione come in una figurina, appoggiamo sul tessuto dove è previsto e col ferro non eccessivamente caldo attacchiamolo alla stoffa. Riportiamo in matita solubile eventuali disegni da stitcherare.












A questo punto, dopo avere fermato il filo sul retro della stoffa, usciamo sul dritto il più vicino possibile al bordo dell'appliquè.



Spostandoci di pochi millimeteri, facciamo entrare l'ago sulla stoffa applicata, a un paio di millimetri dal margine, e usciamo ortogonalmente proprio vicino al margine. Attenzione: è importante non uscire discosto dal margine, o l'effetto sarà brutto. Per evitarlo, ci si aiuta con l'altra mano che sul retro del ricamo alza la stoffa in piccole cunette per facilitare la mano destra.




Notate che il filo resta all'esterno e abbraccia il filo in una sorta di nodo spostato. Se non ricordo male, mi hanno detto che lavoro al contrario, cioè in verso sinistrorso, mentre le ricamatrici procedono in verso destrorso, ma io mi trovo meglio così.





Ripetere l'operazione lungo tutto il margine.
















Ecco la lunghezza dei miei punti...






ed ecco l'effetto sul retro.

La mano sinistra aiuta molto, sia per inclinare l'ago in uscita...




...sia per fermare il filo sulla sinistra...

...sia per tenerlo fermo mentre si tira con la destra, così non si ingarbuglia.



Il modello di Hug 'n kisses richiedeva ulteriori rifiniture in punto scritto e punto piatto al centro della stoffa applicata. Procediamo come descritto nel precedente tutorial, dopo aver disegnato in matita solubile i tratti da ricamare.




Ora passiamo a fare il punto piatto, che è una brutta bestia, perchè è un punto difficilotto che richiede buon allenamento (ma dà molte soddisfazioni). Accostando dei punti lunghi uno accanto all'altro, copriamo tutta la superficie. Se la superficie è curva e come in questo caso è una sorta di lunetta, è necessario fare punti più stretti e vicini, talvolta coincidenti, sulla curva più corta. Questa situazione è un po' rognosa, perchè i fili devono comunque essere vicini e non lasciare antiestetici spazi bianchi fra un punto e l'altro.
Altra difficoltà di questo punto è che i margini rischiano di risultare frastagliati per mancanza di precisione... Inoltre la tela deve essere ben tirata e il punto abbastanza morbido, o la stoffa verrà tirata dal punto.




Per queste difficoltà, anche se ormai un po' di allenamento ce l'ho, vado molto lentamente e procedo con la massima precisione. Mi è stato utile inoltre imparare che il filo non è una linea, ma è tridimensionale. Bisogna immaginare di avere lo sguardo di una formica: queste lineette sono dei tronchi e bisogna metterli in fila senza che si accavallino, senza che siano troppo distanti e in modo tale che l'inizio e la fine dei tronchi siano tutti parificati...



Ecco fatto! Ora vediamo la seconda tecnica e mettiamola a confronto con la prima. Si tratta dell'appliquè nascosto. Innanzitutto riportiamo su carta normale il nostro disegno, sempre avendo cura di ribaltarlo, se necessario. Ora rifiliamolo, tagliando proprio al margine.








A questo punto fermiamolo con uno spillo sul retro della stoffa scelta lasciando un po' di margine. Esiste un aggeggino che io ho comperato, ma che non ho trovato granchè utile, ve lo fotografo. Serve per ripassare i margini in modo da creare una piega sulla stoffa.



Per ottenerla, è necessario appoggiare la stoffa su qualcosa di morbido e premere lungo il margine.


Se c'è una curva concava, bisogna tagliare il margine, senza però arrivare troppo vicino alla linea di ripiegatura.







Ora appoggiamo l'appliquè sulla stoffa, fermandolo con uno spillo. Con un filo normale da cucito, cominciamo a fermare in punto nascosto l'appliquè sulla stoffa. Bisogna girare il margine sotto l'appliquè, aiutandosi con la carta (c'è chi invece non usa carta e riporta il disegno sulla stoffa, aiutandosi solo con questo). Ogni due punti circa bisogna girare in sotto un altro pezzettino di margine, aiutandosi con l'ago dove si formano angoletti (lo strumento di cui sopra serve anche a questo, ma io trovo scomodo dovere abbandonare l'ago ogni due secondi...).




Ora è necessario togliere la carta. Facciamo una croce sul retro, tagliando con un forbicino e, aiutandosi con l'ago, estraiamo il dischetto di carta.



Una volya terminato l'appliquè, disegnamo le rifiniture sulla stoffa e come sopra passiamo a punto indietro e punto piatto dove necessario.

In questo caso ho voluto fare un esperimento e tentare una rifinitura mai testata prima, ma che ho visto in giro e che mi piace. Dopo aver ultimato il punto piatto, si ripassano i bordi a punto indietro, così spariscono i bordi frastagliati.




Ecco fatto!



Devo dire che mi piacciono molto entrambi i punti piatti e entrambi i metodi per l'appliquè, anche se quello a punto nascosto non viene preciso (ma forse dipende dalla mia scarsa esperienza) ed è rognoso sulle curve concave, dove il margine troppo tagliato rischia di sfrangiare la stoffa. Inoltre non si presta per gli angoli concavi vivi e cucire un cuore con questo sistema porta a scarsi risultati. Alcune imbastiscono sul retro l'appliquè, senza includere la stoffa. Forse questo sistema dà migliori risultati, ma non l'ho ancora testato.
Vi posto alcune foto di un lavoro che ho fatto un anno fa, durante la vigilia di Natale. Era un regalo per mia madre, ed ero in ritardo. Sarà stata la fretta, o la pigrizia, oppure l'evoluzione del punto e della mano, che capita in ogni lavoro, sta di fatto che i primi punti erano larghi, poi sono diventati molto più vicini. Se il vostro punto non vi piace, inizialmente, tenete duro e portate pazienza! L'unico nemico del ricamo è il pensiero "Non ce la farò mai".

Nel caso della Y, un braccio era talmente sottile che non ho potuto fermarlo a punto festone (è il limite di questa rifinitura), così l'ho fermato a punto filza, ma, se si lava il capo, si sfrangia.










Mi hanno segnalato un altro tutorial che può essere utile: http://creazioni-milena.blogspot.com/2008/06/tutorial-appliqu.html
Ci sono almeno altri due modi per attaccare l'appliquè; il primo è con un punto zig-zag molto stretto; è molto preciso, ma a me non piace perchè sembrano capi industriali. Eccone un esempio:
Si può poi usare il free motion, ripassando più volte, e questa tecnica incontra maggiormente le mie simpatie. Eccone degli illustri esempi:
Ecco infine il link di un blog che spiega benissimo i vari punti di ricamo con foto più che chiare:
P.S. Aggiornamento al 2 2 2012 Ne è passata di acqua sotto i ponti! Ho cambiato di molto la tecnica del needle turning. Userei la colla. Ci sono anche due metodi per non dovere tagliare il retro: la freezer paper con colla, ma togliendo la freezer prima di cucire, oppure disegnando sopra la stoffa e girando la stoffa in sotto man mano che si cuce. Un ottimo tutorial che riguada quest'ultimo metodo: http://apassionforapplique.blogspot.com/2012/02/needleturn-applique-valleys-and-deep-vs.html

P.S. Aggiornamento al 8 11 2012 Ho ulteriormente modificato il needle turn: ora disegno sulla stoffa senza usare la carta e riesco a gestire anche gli angoli vivi. E' proprio ora di rifare questo tutorial! Magari a Natale... :)