Visualizzazione post con etichetta lino. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lino. Mostra tutti i post

martedì 24 luglio 2012

Shabby laundry









Mio marito non vuole che io shabbi (anzi shabbizzi, come diciamo noi) la casa, ma due locali me li ha lasciati: il mio studio e la lavanderia (sì, proprio quella del mio tentativo fallito di porta shabby). Ieri ho cominciato a shabbare la lavanderia! Ispirata dal web e dalle riviste di case country e shabby, ho appeso un ramo con cuori di lino bianco, una lavagnetta, un angioletto di gesso e lo spago, un vasetto di vetro con pizzo e roselline secche, due appendiabiti arrugginiti per sostenere il ramo. Quanto mi piace! Ho anche sbiancato una rosa appendiabiti che era in rosso e verde, così finalmente abbiamo l'appendisalvietta anche in lavanderia e non dobbiamo più appendere la salvietta ai ganci da macellaio sugli scaffali di metallo! Si, lo so, sono orribili quegli scaffali, ma non sono certo i primi armadi che cambieremo, con tutto quello che ancora c'è da fare in questa casa... ma ho un'ideuzza... Comunque sia, per l'appendi asciugamani ho scelto un bel canovaccio azzurro ricamato, aggiungendoci un altro cuore in lino bianco e una pallina di ramaglia azzurra... e ora? Che altro farò in quel locale? Mah! Aspettate e vedrete...

P.S. Lunga vita alle mie due ispiratrici: Chiara di My country nest e Federica di Countrykitty... è vedendo la lavanderia di quest'ultima che mi è venuta in mente l'idea di curare anche la nostra... guardate che meraviglie ha fatto! http://www.countrykittyland.com/search/label/Laundry%20room%2FLavanderia

mercoledì 31 agosto 2011

Meringhe come Francesca Ogliari





Avevamo un barattolo del caffè che faceva proprio al caso mio per un progettino velocissimo visto sul libro di Francesca Ogliari: due cuoricini di lino grezzo e un fiocchetto rosso... che carino! Mancano solo le vernici con cui Francesca orna casette e cuoricini, ma mi sono dimenticata di prenderle... Peccato che il caffè avesse impregnato a tal punto il barattolo da lasciare il proprio aroma nonostante il lavaggio, così ora ho moltissime meringhette al caffè, sgrunf!

giovedì 9 giugno 2011

Cuore Tilda da appendere all'attaccapanni







Ho voluto provare una tecnica nuova, o meglio semi-nuova: il country stitchery stile Shabby home! Cioè stitchery con filo nero sottilissimo. Francesca ne fa delle cose splendide! Purtroppo a me non è riuscito altrettanto bene, perchè il ferro troppo caldo ha lasciato un alone giallognolo e anche perchè i colori scelti non erano indovinati, credo. Dopo questo lavoretto, infatti, mi è venuta voglia di riprovarci in modo più fedele ai progetti di Francesca Ogliari, cioè con i suoi disegni (l'orsetto, la casa) e rigorosamente su lino grezzo... il lino!!! Ragazze, mi sta colpendo al cuore! Ormai mi vedo come Jonny Stecchino quando va in trance e dice: "Mia matre!..."... "Il Linooo!..."

giovedì 9 dicembre 2010

Bagno di caffè per File étoile de lin



































Ieri ho fatto il bagno colorante la mio ricamo su lino bianco, nel tentativo di fare sparire la scoloritura. Invece di farlo nel tè, come avevo dapprima meditato, l'ho fatto nel caffè. Pirofila in ceramica, due caffè dalla "Macchinetta di George Clooney" (la Nespresso), un po' di acqua e via in forno a temperatura abbastanza elevata. Credo di avercela lasciata una mezzora, poi l'ho tolta, l'ho scolata e l'ho rimessa nel forno a manopole spente per farla asciugare. Che ne dite del risultato? Devo provare col karkadè!

mercoledì 8 dicembre 2010

File étoile de lin - bimba felice ma scolorata


Ieri sera l'ho finito e l'ho lavato. Acqua fredda, freddissima, lo giuro. Ma ha scolorato lo stesso. Eppure era filo buono (n° 47, Anchor o DMC?). La bimba sarà felice ma io arrabbiatissima e triste. Ma vi sembra normale che il miglior filato da ricamo sul mercato scolori? Oltre a questo ricamo, temo di non poter più ricamare rosso su bianco, che è un'accoppiata meravigliosa... Ora che faccio? Lo immergo nel tè per uniformare lo sfondo? :-((
P.S. Ho cercato sul web. E' Anchor che fa il n°47... :-(

martedì 7 dicembre 2010

Nuovo stitchery File étoile de lin



Ne ho iniziato un altro! Che carini, gli stitchery di Fil étoile de lin! Uno tira l'altro! Che ne farò? Eh! Eh!
P.S. Vanessa dice di prendere ispirazione dai suoi figli. Ecco perchè i gesti, le situazioni e le emozioni sono così realistici...

sabato 4 dicembre 2010

Tutorial porta calzette con tasca ricamata

Un nuovo tutorial per voi! L'ho finito ieri sera e ne ero orgogliosissima! Questo sì che sarà un regalo di Natale!
Prendere un ometto non troppo largo e appoggiarlo sulla stoffa voluta (io ho scelto per il davanti un lino grezzo con strisce bianche, per il retro a pois) e stabilire la lunghezza desiderata (almeno 40 cm). Con l'aiuto di un ometto non troppo largo, stabilire la larghezza voluta. Il mio lavoro finito è circa 50 di lunghezza per 40 di larghezza. Tagliare un rettangolo uguale anche dal retro.
A questo punto, posizionando sul davanti l'ometto e lasciando qualche centimetro sopra e qualche sotto (cinque circa), tagliare una striscia più stretta.







Ricamare su lino bianco in redwork il soggetto desiderato. Quello da me scelto è di Fil etoile de lin. Tagliare il rettangolo delle dimensioni volute per la tasca e tagliare con il runner una strisciolina di fliselina biadesiva.



Girare il lavoro e incollare col ferro la striscia sul lato alto della tasca (naturalmente sul retro).



Togliere la protezione alla fliselina, piegare il lembo dell'orlo e ristirare, incollando così un pezzo di tasca su se stessa.
Cucire sul dritto l'orlo della tasca in filo rosso.


Posizionare la tasca sul davanti a qualche centimetro dal lato alto, aiutandosi con gli spilli a fermare il bordo alto della tasca. Io ho lasciato circa 5 cm di lato, come potete vedere.



Sempre con l'aiuto degli spilli, delle mani, ma anche del ferro, rigirare in sotto un lembo degli altri tre lati della tasca, avendo cura che l'orlo combaci con eventuali linee del disegno della stoffa (se c'è una cosa che mi ha insegnato il patchwork e il quilting è che trama e ordito non sempre sono perpendicolari, quindi bisogna affidarsi più all' esprit de finesse che all' esprit de géométrie: non limitatevi a rimboccare l'orlo nella stessa misura su tutti i lati, ma seguite il disegno per verificare dove rimboccarlo di più e dove di meno).










Ora cucite col filo rosso la tasca sui lati verticali e lungo l'orlo inferiore.






Coccolate la gatta sulle vostre ginocchia.






















Controllate che rispetto alla tasca l'orlo superiore sia allineato e rifilate l'eccesso.





Poi trovate il centro del rettangolo più piccolo e stabilite la larghezza della "bocca" (non troppo stretta per comodità e non troppo larga per estetica: non spingetevi fino al bordo laterale!). Aiutandovi col gesso tracciate pochi centimetri più in alto (circa 4) una linea parallela all'orlo, arrotondando i lati.


A questo punto scegliete un cotone americano rosso e tagliate uno sbieco di 5 cm abbastanza lungo da percorrere il rettangolo arrotondato appena tracciato col gesso. Stiratelo, piegatelo per il lungo e ristiratelo.











Fermatelo lungo il tratto di gesso con l'aiuto degli spilli in modo che i due lati non cuciti dell'orlino coincidano con il gesso.




Ora cucite (leggere qui sotto per un trucco).




Per ottenere una cucitura precisa io ho preferito partire dal lato dritto e lasciare per ultimo quello curvo (così facendo ho dovuto dividere in due la cucitura del bordino, facendola di fatto doppia, e ne ho approfittato per ripassare due volte su tutta la parte alta non curva). Ora ritagliate la stoffa di lino all'interno di quest'area curva.



Con l'aiuto del ferro ribaltate l'orlino sul retro e stirate.


Ora fermatelo a sottopunto e preparate un altro sbiechino, cucendolo nello stesso modo anche lungo il bordo superiore del rettangolo più grande, giusto sopra la tasca.



Ora appoggiate dritto contro dritto i vostri due rettangoli di lino, in modo che gli orlini rossi combacino. Fremate con gli spilli giusto sotto l'orlino e cucite il lato destro e sinistro (tralasciando la bocca) giusto al di sotto dell'orlino, abbastanza vicino per non creare un brutto effetto sulla bocca, ma facendo attenzione a non cucire l'orlino, o sul dritto sbucherà dalla cucitura delle due parti in lino grezzo.


Cucite lungo gli spilli e stirate prima sul rovescio e poi sul dritto aprendo le due parti.




Ora appoggiate l'ometto sulla parte superiore (sul rovescio) e centratela (altrimenti l'ometto appeso penderà in maniera antiestetica). Col gesso seguite i contorni dell'ometto.

Dove l'ometto curva per raggiungere l'uncino in metallo, col gesso tirate dritto. (La striscia rossa che vedete non è attaccata, stavo solo verificando che fosse larga più dell'apertura per il passaggio successivo).





Ora preparate altri due sbiechini rossi di circa 7 cm e attaccateli come già fatto sul dritto, svoltandoli e fermandoli a sottopunto, uno sul davanti e uno sul dietro del portacalze, proprio in corrispondenza del punto in cui col gesso avete "tirato dritto", cioè dove sbucherà l'uncino.






Stirate.


Ora mettete il davanti e il retro del sacchetto dritto contro dritto (il retro sarà più lungo, ovvio, visto che sul davanti abbiamo tagliato e cucito: rifilate la parte in eccesso) fermando con gli spilli.

Cucite lungo il segno in gesso, ma standone un po' alla larga (un centimetro circa) per dare "vestibilità"; in particolare sui lati della parte più bassa del portasacchetti sfruttate al massimo la larghezza.
Sul fondo arrotondate gli angoli.


Ora rifilate tutto attorno, incidendo la stoffa lungo le curve concave.





Voltate dalla bocca, stirate, infilate l'ometto dalla bocca, appendete e... voilà! Il portasacchetto è finito!
















Non è carinissimo?